La
chiusura dell’ udienza del 27 luglio scorso, e’
stata l’ennesima delusione.
Dopo 3 anni non ci si aspettava che su 11 imputati
solo 3 fossero condannati, per non parlare delle
pene afflitte.
Mi
dispiace contraddire le parole del Sindaco che dice
che non è stata una fatalità, ma vedendo il
risultato dell’ultima udienza non mi sembra siano
state date delle grosse colpe. Per la morte di un
ragazzo non si raggiungono i due anni di reclusione
???… mi chiedo, ma la vita di mio figlio vale cosi’
poco !?!? Io non posso accettare come genitore che
i colpevoli (e mi riferisco a tutti quei bei
incarichi chiamati manager o legali rappresentanti,
capo nave e capo turno) possano uscirne puliti da
questa tragedia, se ero io a poterli condannare li
avrei messi in galera a vita ma purtroppo non sono
nessuno ma non accetterò mai la decisione del
Giudice.
Dico questo perché vorrei far sapere ai cittadini
che giustizia
non esiste !..ormai danno delle condanne più pesanti
a chi commette dei piccoli furti.
Sono molto delusa.
Mio figlio Luca non è morto per cause naturali, me
lo hanno ammazzato!!
La
responsabilità sta nella ricerca del profitto ad
ogni costo, i contratti interinali, i ritmi di
lavoro, la paura di non avere il contratto
riconfermato.
Le
merci contano più della vita di un lavoratore!
Non abbiamo mai detto che al Porto la situazione sia
migliorata.
Certo, c’e’ la pesa ma bisogna fare ancora molto per
migliorare la sicurezza sul lavoro.
Noi siamo stati lasciati soli.
A
parte la mobilitazione cittadina e nazionale della
Rete sicurezza sul lavoro, lo Slai Cobas, nessuna
forza politica e sindacale ha fatto qualcosa.
Siamo stati lasciati soli anche dagli stessi
colleghi di Luca (li chiamiamo colleghi ma non hanno
avuto nemmeno il tempo di conoscerlo), solo
pochissimi hanno collaborato per la giustizia di
Luca.
Tanta omertà e paure. Ma perché ? Perché non e’
stata processata l’ agenzia Intempo che aveva
assunto nostro figlio ?
Abbiamo scritto una lettera al Presidente Napoletano
che si era pronunciato perché i processi per morti
sul lavoro si svolgessero in tempi brevi.
La
realtà dimostra che ancora ad oggi non e’ affatto
così.
Ci
rivolgiamo nuovamente a Lei, Signor Presidente
perché si pronunci nuovamente sui processi che
restano ancora troppo lunghi.
E
ci auguriamo che non metta la sua firma al Testo
Unico sulla sicurezza sul lavoro di questo governo
nella parte che salva i manager dalla condanna per
migliorare la Legislazione sulla sicurezza sul
lavoro.
Abbiamo deciso di scrivere questa lettera perché
alla fine della lettura della sentenza eravamo
troppo amareggiati e addolorati da non riuscire a
parlare.
Ci
auguriamo che questa lettera possa servire a
qualcosa, a sensibilizzare la coscienze, perché ci
sia vera giustizia.
Perché sul lavoro non debba morire più nessuno.
La Mamma di
Luca Vertullo